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Concorso letterario di Poesia in lingua italiana e in vernacolo “Peppe Casà”

Lo studente Diagaby Mamadou , riceve con il testo poetico “Io lo so”, uno speciale riconoscimento da parte della giuria.

Utente SABINA ANNA MANTA

da Sabina Anna Manta

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Giovedì 3 aprile si è svolta, presso il teatro comunale San Francesco, la cerimonia di premiazione dell’VIII edizione del concorso letterario di Poesia in lingua italiana e in vernacolo “Peppe Casà” indetto dall’associazione culturale “Unitre Empedocle”.  Alla cerimonia erano presenti il Sindaco di Favara Antonio Palumbo, il Presidente del Consiglio Comunale Miriam Mignemi. L’Assessore alla Cultura Carmen Lo Presti, l’arciprete Don Nino Gulli, il Comandante della Tenenza dei Carabinieri di Favara Paolino Scibetta, i Presidenti dell’Unitre dott. Dino Caramazza e la professoressa Franca Vitello, gli studenti delle scuole presenti nel territorio di Favara che hanno aderito al concorso. All’evento era presente anche una delegazione di studenti del CPIA di Agrigento, sede di Favara, accompagnata dai docenti Alonge Liliana, Dalfino Roberta, Manta Sabina, Marturana Giovanna, Marzullo Raffaele. Lo studente  Diagaby Mamadou che per il suo testo poetico  ha ricevuto uno speciale riconoscimento da parte della giuria,  attraverso i versi della poesia inerente alla Sezione A- poesia in lingua italiana- “Mai più Guerra tra i Popoli….ma abbracci di Pace” (come indicato dall’art. 1 del bando del concorso), lo studente Diagaby Mamadou ha voluto riportare la sua esperienza personale. Viene dal Mali, dove sono in corso dal 2012 una serie di conflitti che si protraggono ancora oggi. “Guerra”  per lui, purtroppo, non è solo una parola studiata sui libri di scuola. Vivere in un Paese, dove c’è in corso una guerra, significa rinunciare  ai propri sogni, vedere soldati combattere e c’è chi la propria vita ha paura di perderla perché ha una pistola puntata in testa e sente il tempo che scorre velocemente. Mamadou, però, continua a sperare; crede ancora nella possibilità che possa esserci in futuro un mondo di Pace, più maturo -dice lui nell’ultimo verso- ma ritiene che, affinché ci sia veramente la pace, la debbano volere tutti. Con grande emozione dopo aver letto i versi della sua  poesia, Mamadou ha ricevuto una carpetta con all’interno una nota sul poeta favarese Peppe Casà, una recensione dello storico e scrittore Professore Antonio Arnone sul tema delle miniere d zolfo a Favara e in Provincia, con particolare riferimento allo sfruttamento del lavoro minorile. È stata una mattinata piena di emozioni e tanti spunti di riflessione sull’importanza della convivenza pacifica tra i popoli, della giustizia sociale, della libertà.